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Veduta della strada per S.Giorgio
PASSEGGIATE TRA I NOSTRI MONTI
ITINERARI

Da Maisano:

1) Partendo dalla bella fonte detta di S. Carlo, dove questa alimenta il pittoresco lavatoio pubblico, una comoda mulattiera ci porta con pochi passi alla piccola Cappella della S.S. Trinità, che, rusticamente dipinta a fresco, invita il gitante a fermarsi. Da qui si gode della bella visione di Maisano ed Osigo.

A destra della Trinità per un sentiero parallelo prima alla provinciale e poi alla strada di S. Giorgio si giunge al "Zuc Tedessc", da dove si può scendere al belvedere di S. Giorgio (vedi foto a lato). Invece, proseguendo dalla Trinità per la mulattiera intrapresa si sale alla Cappellina della Trinità di sopra.

Si stacca quivi un sentiero a sinistra che porta alla sorgente della fonte di S. Carlo e proseguendo, ad Ossa. Continuando lungo la mulattiera, a destra, attraversata la "Valle dei Campelli" si raggiunge un bivio: chi tiene a sinistra raggiungerà l'Alpe di Monte, ricca di pascoli pianeggianti (magnifico colpo d'occhio sull'alto Lario e sul ramo di Lecco; in maggio i prati sorto letteralmente coperti di narcisi, mughetti e margherite), chi prosegue per la mulattiera a destra arriverà a Rogorea, beI cascinale tra querce, noccioli e castagni (è posta a riparo dai venti del lago, in un anfiteatro che degrada verso Maisano: veduta della Valbrona esclusa Visino). Sempre salendo per ammirare il più vasto panorama ecco "Prazzapin". A questo casolare giunge il profumo dei larici della pineta comunale. Un poco più su il bivio denominato Boffalora. Sarà bene soffermarsi un poco perchè la salita è agevole, ma lunga.

Volendo girare a sinistra, per un pianeggiante sentiero tra rose selvatiche, more, mirtilli, fragole e lamponi, si arriverà all'Alpe di Monte. Proseguendo da qui, il sentiero intagliato a mezza costa ci conduce alle case di Ossa, case disabitate che servono solo come deposito per i raccolti e gli attrezzi agriacoli. Tale sentiero dall'Alpe di Monte ad Ossa si chiama "della Mogneda" e ad Ossa si riunisce a quello proveniente dalla Trinità di sopra. Ricordiamo i castagni secolari e la dovizia dei funghi che spuntano in primavera ed in autunno. Se chi cammina è invogliato a salire raggiungerà, per un ripido sentiero che si stacca dall'ultima casa di Ossa, una freschissima sorgente perenne chiamata "Funtanin de Puzzeau"; dissetatosi, incamminandosi verso mezzogiorno per il sentiero tagliato a mezza costa, arriverà a "Pra Leone". Qui il panorama ha del meraviglioso, né varrebbe il descriverlo. A questo punto il sentiero si biforca: il sinistro ripidissimo porta ad Osigo, il destro in cima al Monte Megna. Cominciano qui a comparire le ginestre ed i noccioli. Si domina da quassù tutto il piano d'Erba. Il vecchio carro a due ruote, alto davanti e con la coda trascinantesi per le terre (ciò per frenare il carro stesso sul terreno ripido), tirato preferibilmente da buoi ed in uso presso questi contadini nel tempo andato, si chiamava "benna"; è questo il nome (Strada della Benna) che prende la stradicciola che porta dal Monte Megna al Pian di Megna. Lasciando questa strada col sentiero a sinistra si raggiunge Visino, proseguendo eccoci a Megna, frazione di Asso. Su un'ampia distesa coltivata esclusivamcnte a patate, pregiate per seme, si erge la Chiesina di Megna. Il sentiero a destra conduce ai "Monti di Valmorana" (chiesina dove sono raccolte le ossa dei morti durante la pestilenza del 1531) ed a Lasnigo. Da qui, prendendo la stradicciola che si stacca a destra della filanda Paracchi, si può visitare l' "Alpe di Dusséi" (pastorizia, latte, uova). In breve tratto si giunge a Crezzo. Da Megna, scendendo invece per la mulattiera, si arriva a perpendicolo a Pagnano e da lì, per una scala, alla Bergola di Asso. Seguendo la mulattiera che si stacca dal viale del cimitero a sinistra, si ritorna a Visino ed a Vaibrona.

Ritorniamo al bivio di Boffalora: il sentiero a destra ci porta in breve all'Alpe di Crezzo (albergo). Si domina da qui la Vallassina superiore (pastorizia, narcisi in primavera, campi di sci in inverno). A pochi passi l'albergo Madonnina. Qui sotto il più grosso castagno dei dintorni: misura circa otto metri di circonferenza ad un metro dal suolo. Dall'albergo si può ammirare tutto il lago da Colico a Lecco. Scendendo sul sentiero maestro, il quale ha inizio appena sorpassata la siepe che chiude il pascolo deIl'Alpe di Crezzo, si raggiunge il bivio per Barni e Magreglio. Il sentiero a sinistra, parallelo a!la strada che porta all'albergo Madonnina, ci conduce in breve a Barni dove si giunge, dalla parte del cimitero, scendendo quasi a picco fra boschi e pascoli.

Seguendo uno dei diversi sentieri sui fianchi del monte si va a Magreglio ed alla Madonnina del Ghisallo. Se si prosegue lungo il sentiero maestro (al bivio per Barni a destra) quasi d'improvviso si arriva alla bolla del "Pian da la Nuseta". La bolla è un piccolo stagno artificiale di cui si servono i contadini per abbeverare il bestiame; ha le sponde fatte con fango e sterco vaccino. Qui un bivio: la via a sinistra porta a Magreglio, quella a destra all'antica osteria dall'Alpetto. Con la mulattiera si scende dall'Alpetto a Civenna e quindi a Vassena, a destra della parrocchale.

Da Vassena ad Onno si segue la provinciale di Lecco per un chilometro. Da Onno l'antica mulattiera riconduce a S. Giorgio ed a Maisano.



2) Se, partevtdo dal lavatoio di Maisano, invece che verso la Trinità volgiamo a sinistra e percorriarno Via Valentina (verso Osigo) imboccheremo la mulattiera detta di Roncaiolo; questa mulattiera termina alla Ferrera. Da qui fa seguito un'altro sentiero che conduce alla mulattiera che sale da Osigo ad Ossa. Ancora per questa via potremo arrivare alla Ferrera (Casa Fisichella) e, per "Sass di Formigarola", adOsigo.



3) Sempre partendo di Maisano, non dal lavatoio ma dalla Chiesetta di S. Rocco (vedi foto a lato), tenendo a destra si giungerà dopo alcuni minuti di cammino ad una cappelIetta chiamata "Reginada". Passato il vicino torrenteilo "Pusallo" si arriverà alla sorgente "Funtanin de Pusnela", perenne (panorama delle Grigne e del lago). Questa è una passeggiata piana e piacevole, la più cara ai Valbronesi ed ai villeggianti.

Da S. Rocco (Via S. Agata) (vedi foto a lato), tenendo a sinistra, la comoda mulattiera conduce sul torrente "Valle dei Campelli" attraversato da un bel ponte. Prima di questo si ammirino i tre castagni giganti e, oltre il ponte, il grazioso Santuario Madonna della Valle (vedi foto a lato). Sempre seguendo la mulattiera noteremo una nuova fonte e, dopo questa, passando un secondo ponte sul!a "Valle dei Campel!i", arriveremo alla bella frazione di Caprante, celebre nel paese per i suoi frutteti. Comincia subito qui sotto la zona dell'ulivo.

A Caprante la mulattiera si trasforma in un tortuoso e ripido sentiero che porta a Liscione, sulla riva del lago. Rimontando lungo il lago, per un incantevole sentiero sulla destra, tra case di pietra e boschi, si arriva al Ceppo Palazzolo
(vedi foto a lato) dove si gode il sempre nuovo e splendido panorama (albergo). Un tratto breve di strada provinciale con incantevoli scorci sul Lago di Lecco e su Lecco ci porta alla frazione di Caprante di sopra. Anche qui c'è un'ottima sorgente d'acqua che alimenta l'albergo del Ceppo. Per la comoda mulattiera ricca di ciclamini si ritorna ad Osigo.



4) Partendo ancora da S. Rocco (vedi foto a lato) e seguendo la provinciale, a cento metri dalla cava di sabbia, a sinistra, una carrozzabile porta alla sorgente "Funtanin da Furnacc" sotto la Villa Carolina. Proseguendo tra nuovi e sempre più pittoreschi quadri, eccoci a S. Giorgio (vedi foto a lato). Da qui, mediante un ripido e breve sentiero, si accede al belvedere di S. Giorgio. In autunno il rialzo, che è coperto d'edera, appare di un bel rosso porpora. Il panorama che si gode da S. Giorgio, paragonabile forse a quello che si vede da un aereo, abbraccia tutto il bacino del lago: da Bellagio e Menaggio allo Spluga e a tutta la sponda sinistra del lago (vedi foto a lato).


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Chiesetta di S.Rocco



Madonna della Valle





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Ristorante il Ceppo