DALL'ULIVO ALLA STELLA ALPINA
Una delle caratteristiche peculiari della Valbrona, è quella di
annoverare nel suo territorio, diverse varietà floreali che contribuiscono
a collocarla in una posizione di prestigio tra le rinomate località
climatiche d'italia, definita giustamente da Goethe "Il giardino
d'Europa". Non è di tutti i Comuni infatti poter vantare
al loro interno, una vegetazione sia marittima che alpina.
E se i venti delle Alpi filtrati dalle Grigne di Lecco, agevolano
lo sviluppo delle piante e dei fiori tipici della flora alpina;
il lago lariano coi suoi fiordi favorisce una vegetazione tipicamente
mediterranea. Infatti dal più famoso dei rami del lago di Como,
quello "che volge a mezzogiorno" (il nostro comune ha
il privilegio di essere sfiorato da questo) s'inerpica "una
catena non interrotta di monti" ove allignano secolari piante
d'ulivo, che nell'autunno portano a maturazione il loro frutto
generoso.
Da uno dei balconi del Ceppo che fiancheggiano la strada che da
Valbrona scende verso Onno, affacciatevi ad osservare lo spettacolo
che offrono gli ulivi; le loro foglie come petali, vibrano "sorridenti"
ai baci della breva e tutto intorno quante gradazioni e sfumature
di verdi, gradevole intarsio, inserito nel più vasto cromatismo
di colori che offre il paesaggio. E lasciateci riportare a conferma
della bellezza del luogo, la nota descritta ne "La Certosa
di Parma" da Stendhal, visto che dal Ceppo si può osservare
la punta di Bellagio "... che separa i due rami del lago
- quello di Como sontuosamente affascinante, e quello di Lecco
più austero... luoghi paragonabili e non inferiori, al paesaggio
più famoso del mondo, quello del golfo di Napoli".
Ma abbandoniamo gli ulivi e attraverso la mutattiera portiamoci
verso il torrione dei Corni sotto i faggi, le betulle ed i castagni,
ove l'influenza dei venti alpini, favorisce sulle propaggini dei
nostri pendii una vegetazione tipica delle nostre Alpi.
Inutile numerare le numerose varietà di piante ad alto fusto,
comuni a quelle di tutta la zona alpina e prealpina, anche il
sottobosco offre tutti i frutti tipici della montagna (mirtilli,
lamponi fragole e... funghi porcini). Sono le varietà dei fiori
alpini che creano il più piacevole contrasto alla flora lacustre,
all'interno dello stesso territorio. Vi cresce infatti, il giglio
rosso, l'asfodelo bianco, la primula di Lombardia, peonie, ginestre,
il triseteto ed il giglio martagone e cespugli di merzereo ecc.
E la regina dei fiori alpini, la stella alpina, che viene menzionata
nel titolo accanto all'ulivo che c'entra? Si sappia che tra le
rocce dei Corni, nascosta per non farsi profanare, cresce e vegeta
questo umile fiore che fa da corona a tutti i fiori nel nostro
comune.
Lassù dalla croce dei Corni, si osserva la cerchia alpina e tutta
la distesa piana lombarda, là dove in alcuni luoghi è diventato
difficile vivere. Ai piedi dei monti sta la Valbrona, ove esiste
ancora "salubrità dell'aria" di pariniana memoria. In
questo paese tra piante e fiori, ogni anno un numero sempre maggiore
di villeggianti arriva a ritemprare lo spirito stanco ed infiacchito
da un lungo inverno trascorso tra arie malsane delle città inquinate.
L'invito è questo: insieme
difendiamo quel poco di sano ambiente che nella natura è rimasto.
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